"Futuro" 100x120 cm, acrilico su tela

Gianfranco Gatto

La visione para-antropomorfa, rappresentata dai manichini che si muovono in un mondo prevalentemente fitomorfo, crea suggestioni polivalenti,

aperte a più inter­pretazioni dalle diverse chiavi di lettura: simbologica, metafisica, estetica, tecnica, psico-analitica, ecc.

Fulcro delle proposte artistiche di Gianfranco Gatto è, sempre e comunque, l'uomo che si relaziona con la vita, gli altri uomini, il mondo, nel contesto di una costante riflessione poetico-filosofica originata, a nostro avviso, dalla consapevolezza della sua personale appartenenza, frazione miliardesima, goccia nell'oceano, all'uma­nità.

Il Gatto, la cui capacità di fare tesoro delle esperienze di vita è fuori discus­sione, sperimenta più degli altri la fatica del "mestiere di vivere, traendo dal suo animo la forza di non chiudersi in sé e la spinta di esternare la piena dei sentimenti e delle riflessioni per mezzo dell'arte di cui, l'acrilico è moderna tecnica che gli consente una velocità esecutiva pari a quella del suo pensiero in continuo divenire.

Il messaggio dell'artista, palesato dalla costante dello squarcio cromatico, coglie le problematiche esistenziali dell'attuale momento storico, della quale ci propone una illuminante sintesi visiva, analizzandole e restituendocele- emblematicamente affinché la nostra coscienza non possa ignorarle.

Le coordinate basilari di quest'artista sono la grande capacità di enucleare i termini delle questioni in oggetto e, per contro, un talento rappresentativo indiretto ma di facile leggibilità.

Il suo ultimo "viaggio artistico" è la significazione di quanto fin qui asserito. I titoli delle opere ne sono lampante dimostrazione: "Tentativo di polena", "La pa­tata", "In nome del popolo italiano", "L'Italia s'è desta", "L'uomo vale più dei profit­ti", "Il quarto potere", "II chiaro, scuro", "Futuro". È il tentativo, riuscito, di recu­perare all'arte la valenza didascalica che, non apoditticamente, sia di qualche utilità alla vita dell'uomo.

All'antico assioma "Ut pictura poésis", che voleva la pittura e la poesia artisorelle, il Gatto unisce l'amore per la conoscenza, accentrando nella sua personale le più alte forme dell'espressione e del pensiero!

 

Roma, maggio 1998

Giorgio TELLAN

 

Critico d Arte