"Tutta esca gente che piangendo canta per seguitar la gola oltre misura, in fame e 'n sete qui si rifà santa. "

Toni scuri e una testa mozzata che si apre

come una bocca ingorda sembrano nascere direttamente dal tronco di un albero secolare. Il tema delle radici degli alberi è ricorrente nelle raffigurazioni dei sette peccati capitali di Gianfranco Gatto, come se fosse indispen­sabile sottolineare quanto l'idea del vizio sia radicata, anzi quasi ancestrale nella nostra società. Un gigante­sco cratere color rosso scuro risucchia lo sguardo dello spettatore sopraffatto dalla visione di una sorta di lingua che con il suo viola livido ha qualcosa di de­moniaco.