Chi è l'artista
La grandezza dell'arte pittorica non è affatto una prerogativa estetica nel quadro che riproduce un pezzo di storia, ma neanche quando il pittore trasmette la corposità dei fremiti che affiorano sulla densa pennellata dell'estro. Perché stimate l'arte un talismano cromatico su tela? Così non è mai stato: l'uomo non è solo durante l'atto creativa è la sua genialità che lo sospende fra gli eletti. L'arte si colora degli schizzi famelici dell'anima. si sviluppa nel suo spazio metafisico, declama tutta l'attività della presenza dell'uomo e lo impone nella conoscenza dello spirito. Di questa complessità l'arte è intuizione del sublime.
Siamo nell'uomo/artista che prorompe sulla tela con la sua eruzione geniale, imponente connessione di pensieri fluidificanti nello spazio chiazzato dalla ricerca nella realtà, in un autocompiacimento verso l'esterno. Questa è la grande capacità demoniaca dei grandi maestri: essi arguiscono arazzi in successione della nostra vita, manipolano le nostre menti scagliandole nel firmamento universale dell'arte, ci costringono, aggiogano i nostri pensieri, che non volano più in solitudine. Siamo esseri plagiati di quella genialità che travolge l'anima al limite dell'esistenza. Perchè l'artista è violenza che penetra l'uomo, la sua arte è passione che scorre nel sangue, s'impadronisce di tutto e non vuole più uscirne.
Gianfranco Gatto sulla scia vichiana dei cicli storici, corsi e ricorsi storici, assume la "sfera" a modello simbolico-metafisico per "orbitare" socialmente intorno al problema della circolarità, elemento futile da bolla di sapone, nel momento che le paludate "alte sfere", del potere, ne assumono le sembianze e le valenze metaforiche.
La denuncia sociale e l'impegno civile dell'artista gioca nelle trasparenze di cosmiche-astrali forme nello spazio che fra zenit e nadir, ostentano la loro inconsistenza corporea, la materia vaporosa entro la quale con ironia e spirito grottesco, l'artista "imprigiona", le sue accorale interrogazioni esistenziali, "affiancato" e avallato da straordinarie citazioni di grandi pensatori, che dettano il seme dal quale l'opera prende corpo e orbita, immersa in un magma cromatico che contraddistingue la ricerca estetica di un pittore sospeso tra figurazione e astrazione, trareperto d'immagine e stadio emozionale, per grandi campiture.
Taranto, 30 aprile 2004
Giovanni Amodio
Critico d'Arte