Le ali del mondo
Nel buio pesto dell'universo mi hanno costretto -"le sfere" di Gianfranco Gatto. Sono rinchiuso nella sua catastrofe di oscurità. Dal nucleo di colori minacciosi mille coralli di luce esplodono la purezza aggressiva di bianco. Nella vita semplice ciel nostro pittore questa astronomica ricerca interiore c'infligge l'ennesima tortura metafisica. Rinuncio a seguire gl'intuiti di genio pittorico: sono proiezioni che sollecitano i colori, schematizzano il pensiero, che indaga nell'impianto assoluto dell'essere uomo. II disegno cosmico ci fa spaziare nella cupola d'immenso crepitante sopra di noi, che finisce contro una montagna di silenzio. Continuo ostinato a riflettere! Proseguo su robuste ali di pensiero. i suoi virtuosismi scenografici sono di maniacale bellezza, poi il genio, il maestro, l'uomo, l'amico si allontana. E scompare!
Ancora una volta Gianfranco Gatto, con un linguaggio surrealista, riesce nella difficile operazione di tradurre in immagini significative le proprie riflessioni, le proprie angosce e speranze. attraversouna scelta di simboli raffinati quali lo spazio cosmico smisurato e inquietante nel quale pare smarrirsi l'Uomo, costantemente presente in tutte le opere. privo di volto perché Gatto non rappresenta un uomo ma l'Uomo universalmente inteso.
Taranto, 1995
V.M. Laruccia Critico d'Arte
Docente Storia dell'Arte "Quinto Ennio"